L’energia comportamentale è l’unica energia che conta. Sono appena rientrato da una corsa, la terza in tre settimane (Runtastic mi computa un totale di 16,05 km – stimola bene questa cosa). Oggi cinque chilometri di cui quattro a bomba. Niente di che, sono tutto fuorché un maratoneta 🙂
Mentre corro sento le tossine che schizzano via. Utilizzo il momento della corsa per stare con me. Il dialogo interno parte da solo come una macchinetta e a voce alta mi viene anche e soprattutto da mandare a quel paese tutte quelle situazioni in cui mi sento e mi sono sentito a disagio.
Beh, non capita anche a te di sentirti a disagio mai? E di mandare a quel paese qualcuno, nooo?
Per me è stato un super anno.
Ho portato il Sindaco di Verona Flavio Tosi in azienda, sono stato in Diesel, sto facendo affari per l’editoria con uno dei più noti formatori in Italia, ho prodotto libri di amici tra cui Andrea Cirelli che è in Radio Deejay con Fabio Volo ogni 3×2 per parlare del suo libro (Il tuo corpo ti dice come diventare felice), ho organizzato una Mostra con l’Università degli Studi di Verona (La magia dei Colori per Grafiche AZ), conosciuto Marco Montemagno di persona e incontrato il più grosso distributore indipendente in Italia, ho fatto un fuoricampo col paracadute e fatto il mio primo sgancio, sono stato da Alfio Bardolla per una coach personale, ho sviluppato Paracadutismo per la Leadership, sono stato a Los Angeles, Chicago, Francoforte, Londra, etc. Bla bla.
C’è chi fa molto di più. C’è chi fa meno e rende molto di più.
Tante belle cose, infatti. Ah, ho anche quasi raddoppiato il mio apporto commerciale nell’azienda di famiglia.
Mi dicono, anzi, fanno capire, che è tutto normale. Praticamente dovuto. Lo devi fare e basta.
Infatti, c’è quel tarlo, quel tarlo che mi dice “Leonardo, non stai facendo ancora abbastanza. No, non ci siamo ancora.. Mi dispiace”. E uso il mio blog per dirlo, per urlarlo al mondo intero. La tossina regina che schizza fuori.
Un po’ come quel professore di Lettere al liceo che non mi ha dato una sola soddisfazione per una sufficienza scannata per tutto il triennio. Ci mettevo l’anima nei temi e se era sei era meno meno. Uno non bastava, meglio due. Si avvicinava di più al cinque mezzo ma era meglio. Fanculo 🙂
Alla maturità, però, la soddisfazione è arrivata. Non ricordo bene ma mi sembra la commissione esterna avesse ritenuto idoneo alla maturità il mio tema con un punteggio di otto e mezzo.
Allora non ero io un asino, era il tarlo.
Già. Non mi basta mai.
So che se dovessi incontrare il Papa e il Dalai Lama assieme in udienza privata a casa mia per me non sarebbe ancora abbastanza. Forse perché sono ambizioso – bada bene, non ho detto troppo ambizioso.
O forse perché so che si può sempre fare meglio.
Perché conta una cosa soltanto.
I risultati? Sì, i risultati, paradossalmente, contano come primo step.
Io i risultati li raggiungo anche. Sempre o quasi sempre, umanamente parlando. I risultati non sono lo step definitivo.
Ti sto per dire una cosa pazzesca, lo so, che ho capito nella mia corsa di prima mentre sputavo fuori l’ennesima tossina. La tossina natalizia del 2016.
Conta l’energia comportamentale.
Conta quel tarlo che ti dice fai ancora qualcosa in più. Arriva fino a Casa Pozza e invece la superi. Arrivi all’80,5% di fatturato in più per pensare che non è abbastanza perché sarà l’800% che ti farà fare il salto.
L’energia comportamentale è quella cosa che ti fa arrivare dove vuoi ma quando ci arrivi ti dice:
OK, bravo, ora non credere di essere arrivato perché sei ben lontano da dove dovresti già essere.
Sul tachimetro c’è una lancetta che indica la velocità con cui stai viaggiando. Non conta che tu dica voglio andare veloce. Conta solo il numero indicato dalla lancetta.
Se non sei soddisfatto, è normale. Se vuoi correre più forte ricordati che in questo momento c’è chi lo sta già facendo. Mentre c’è chi sta correndo veloce la sua maratona e la vince, c’è chi ha vinto il Triatlon. E chi ha vinto il Triatlon tre volte. E via dicendo. A questi non basta mai.