La più grande balla di sempre. O la più vera verità di sempre? Quella che ci induce a prevaricare? Quella che insegna fin da piccoli a prevalere sull’altro, non importa che sia un amico, un fratello o un uomo di un altro colore?
Ma dobbiamo prima domandarci cosa significhi VINCERE.
Perché se vincere significa vincere su qualcuno, no, non si vince sempre. Anzi, nella competizione perdono tutti e due.
Se significa dammi il soldino perché ti faccio vincere, significa che tu mi dai una cosa in cambio di un’altra, allora è uno scambio. Non una vittoria. A meno che non la s’intenda tipo io vinco perché ottengo da te quello che voglio, il soldino; e tu vinci perché ottieni l’illusione di aver vinto ma sono io che ti ho fatto vincere.
È presente comunque un gioco di illusione.
Oppure, la vittoria, è quella ogni giorno su se stessi. Non ci sono competitor qui ma solo il vincere sull’ego, sull’autocompiacimento, sul “ho ragione io” a favore .. a favore di cosa?
ERA UN SABATO POMERIGGIO, IL 23 MAGGIO DI QUELL’ANNO
#208
Era proprio un sabato pomeriggio, il 23 maggio di quell’anno.
Ero da poco tornato dalla partita di campionato. Facevo i regionali all’epoca: avanti nello sviluppo, a 13 anni giocavo con quelli più grandi perché “precoce” e veloce nella corsa.
Rinfrancato, me lo ricordo bene, mi trovavo in sala nella casa dei miei.
Fermi tutti, edizione straordinaria alla TV.
Non ci capivo molto ma mi rendevo conto che qualcosa di grosso fosse successo. Di molto grosso.
La “mafia” aveva fatto saltare in aria un pezzo di autostrada in Sicilia e con il tratto alcune auto e dentro a quelle auto, chiaramente c’erano delle persone. Con una precisione chirurgica. Non avevo mai sentito parlare di Giovanni Falcone prima.
Da quel giorno ho sempre portato rispetto a questa figura austera, che tanto somigliava con quei baffi a mio papà, peraltro pressoché coetaneo. Il mio aveva soltanto due anni di più.Ero terrorizzato mio padre dovesse morire.
Non si sa bene perché, ma i ragazzini hanno a volte queste paure e vedevo mio padre, con la sua presenza, un po’ come quel Giovanni.
Il giudizio è l’impulso più facile. Capire il perché di un fenomeno, è la cosa interessante
Per fortuna, ciò, benché comunque avvenuto, è successo molto tempo dopo.
Erano uomini d’altri tempi, davano senso di protezione e sicurezza e in quei momenti, pur con la mafia che si palesava con eventi plateali, il mondo era “normale”, paradossalmente.
Adesso quelle palesazioni sono molto più sottili, molto più digitali, tecnologiche, sibilline. Gli stessi media usano il linguaggio in modo molto più mirato, smaliziato, oserei dire.
E il senso di giustizia e servizio di certi uomini, sì certo, c’è ancora.
Ma per far fronte a tutto questo, parte della consapevolezza in ognuno di noi è chiamata in causa a pensare e a comportarsi con discernimento, con intelligenza. Non pretendo di dire come Falcone, per l’amor del cielo, ma perlomeno con una certa dignità. Presenza. Consapevolezza a partire dalle piccole cose. Dal lasciare, ad esempio, una piazza più pulita dopo una serata di “assembramenti”, neanche avessero aperto le gabbie dello zoo.
Dov’è lo “spirito di servizio”, dov’è?
Chissà cosa penserebbe uno come Falcone, dei tempi del Covid-19.
Se giudicare è la cosa più facile, prevedere, gestire e all’occorrenza punire severamente è la cosa giusta da fare. Lo spirito di servizio insegnatoci dal magistrato Falcone, se applicato da tutti, non comporterebbe neanche la necessità di farsi giudicare.
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Sono un imprenditore che ha a cuore la responsabilità non solo d’impresa ma anche di quella legata al ruolo sociale dell’imprenditore.
Desidero un’impresa che sia strumento per migliorare le persone e il MONDO.
UNA CERTA DIFFERENZA LA FA L’ATTITUDINE. LO SLANCIO, LA PROPENSIONE
#207
Nel titolo c’è già tutto quello che c’è da sapere.
La propulsione iniziale è quella che fa alzare il razzo da terra e farlo giungere nello spazio interstellare.
Com’è possibile che la maggiore fatica sia quella di uscire dall’atmosfera? È semplice, perché la Terra attraverso la sua possente, potentissima attrazione gravitazionale, attrae a sé tutto, atmosfera compresa.
L’aria è un fluido. Noi stessi, se non fosse per la gravitazione terrestre, saremmo frammentati in milioni / miliardi di particelle disgregate. È la “forza” che ci tiene uniti. E per rimanere uniti, serve una certa forza. Anche nelle relazioni, se ci pensiamo bene, per tenerle unite, serve una certa forza.
In pratica, siamo tenuti insieme nei nostri elementi e nei nostri tessuti grazie alla Terra e alla sua gravitazione. Anche i pensieri lo sono, tutte le energie sono sottoposte a questa forza.
LA CONOSCENZA DIVENTA COSCIENZA TRAMITE L’ESPERIENZA
#206
Da una pagina molto bella che tratta degli ESSENI (Wikipedia):
“Gli Esseni furono un gruppo ebraico di incerta origine, nato forse attorno alla metà del II secolo a.C. e organizzato in comunità monastiche. Erano comunità isolate e conducevano una vita eremitica o cenobitica”.
È interessante conoscere chi fossero perché si dice avessero formato Yeshua, Gesù, dando i natali o generando le base di quella che poi è diventata la religione monoteistica del Cristianesimo. Gurdjieff, ne “I racconti di Belzebù a suo nipote“, ritiene invece che gli Esseni fossero seguaci di Gesù.
“Se so che il fuoco scotta, posso evitare di metterci il dito. Ma se so che il fuoco scotta e, con molta precauzione metto un dito sulla fiamma di una candela per pochi istanti, quella conoscenza sarà diventata coscienza attraverso l’esperienza.
E sarà una verità che ho letteralmente vissuto sulla mia pelle, non sarà un credo che ripeto..
Quella in cui siamo collocati. Un magnifico gioco ad incastro tra eventi ed energia che muove le cose sotto forma di persone e situazioni nel nostro mondo.
Non vuoi crederci? Liberissimo. È questo il bello, si chiama libero arbitrio:
Per come la vedo io, no. Dipende, dipende da.. L’idea che mi sono fatto è questa qua – che non significa che sia la verità ma è l’idea che mi sono fatto?
Dipende esclusivamente da dove si pone il focus.
Con la ragione puoi trovare tutte le ragioni del mondo per convincerti che oggettivamente le cose non vanno bene perché perché perché.
Il focus dirige il laser lì dove tu vuoi in base al puntamento pessimist mode on e la ragione provvede magistralmente a occuparsene.
Che funziona ALLA GRANDE! Anche al contrario!
È molto facile CADERE NEI GUAI NEL MOMENTO IN CUI PENSI DI ESSERCI (caduto) NEI GUAI.
Perché ti focalizzi su quello e quindi di conseguenza l’attenzione e l’attività cerebrale che determina il pensiero che determina la conseguente azione andrà in qualche modo sia a livello conscio che inconscio incontro a quel tipo di focus.
Quindi è un po’ come dire, allo stesso tempo la realtà oggettiva ovvero la manifestazione delle cose nel momento in cui poni la tua attenzione non ai guai ma a quanto è apprezzabile, ebbene, la realtà si manifesterà secondo quel tipo di filtro.
Per realtà che si manifesta, non intendo magia con la bacchetta magica modello Harry Potter ma, ad esempio:
Ci sono a volte quelle sensazioni per cui si capisce che ci si trova in un buon momento. Arriva qualcosa e te ne rendi conto. Lo sai. Non è che te lo spieghi razionalmente.
RAZIONALITÀ
Mi sono fatto un’idea sulla razionalità e su quanto questa a volte venga spacciata come l’unica vera verità mentre gli altri che non sono (sarebbero) razionali, allora sono (sarebbero) poco concreti.
Sempre ovviamente con una buona dose di giudizio e denigrazione mirata all’identità della persona.
Allora, svelo una verità vera (mi si conceda l’ironia): si può anche avere una diversa gradazione di razionalità ed essere concreti lo stesso, toh guarda!
Non sempre la razionalità è bene.
La razionalità, usata in maniera inappropriata, è l’arma della non consapevolezza per far vedere che le cose vengono fatte nella maniera giusta in mancanza di altro.
In pratica: ti manca totalmente la bussola e non sai dove andare?
Quindi usi il raziocinio perché mancando di sensibilità non sapresti che pesci pigliare.
Non ci sarebbe nulla di male in questo SE non si facessero passare le persone (strumentalmente) per poco preparate, soltanto perché “nel giusto” tu in quanto solo tu razionale.
Razionalità e consapevolezza, ad ogni modo, non sono agli antipodi. Stavo per scrivere:
Sto capendo che la cosa principale, almeno intanto, è di selezionare molto bene le informazioni ed evitare come la peste i video su YouTube che ne parlano alla “clickbait” way.
Viviamo in un mondo in cui tutti dicono tutto e nella maestosità della presenza on line è non facile trovare informazioni credibili perché spesso l’intento di chi pubblica è essere visualizzato, non curandosi della veridicità del contenuto.
Anzi, più è “virale” il video, meglio è e sul 5G la cosa si sposa perfettamente. Quindi: mi sono rivolto a persone che lavorano e sono competenti sul campo. Professionisti e imprenditori. Colleghi istituzionali. E l’articolo che ne è uscito è questo.
La sostanza delle cose non cambia sulla dannosità della tecnologia, le onde sono fisicamente più “piccole” e hanno una maggiore capacità di penetrare la materia, esattamente come le onde del microonde che abbiamo in casa e che usiamo da decenni.
Essendo piccole necessitano di più ripetitori e antenne: Tesla voleva elettrificare il mondo via onde radio e rendere disponibile l’elettricità gratuitamente già un secolo fa. Gli fu impedito per le ragioni di convenienza economica che tutti conosciamo (l’elettrificazione alla Edison way).
Quella che si chiama induzione e che viene spacciata come tecnologia all’ultimo grido è opera di Tesla. I produttori di device non permettono oggi la ricarica degli smartphone senza fili? È quella “roba” lì, l’elettricità e le onde elettromagnetiche sono presenti in natura perché il nostro pianeta è, di fatto, una immensa calamita, essendo il suo nucleo ferroso.
Questa caratteristica, peraltro, difende la Terra da “attacchi” cosmici con il suo campo elettromagnetico creando una sorta di barriera ai raggi solari, ad esempio. Marte ne è privo e sul pianeta non c’è vita benché sembri ci fosse stata e si sia persa a causa della perdita del campo stesso.
Morale: spesso accade che sia vero tutto e il contrario di tutto e gli effetti delle onde non si conoscono, lo sapranno le generazioni a venire. Così come per il wifi in casa. Installeranno semplicemente più antenne allo scopo di consentire una maggiore copertura.
“Non sono i fatti che forgiano la mia vita e che determinano le mie sensazioni e le mie azioni ma piuttosto è il modo in cui interpreto e valuto le mie esperienze di vita.
Il senso che attribuisco a ogni fatto determinerà le decisioni che prenderò e le azioni che compirò, e quindi il mio destino finale”.
Questo passaggio di Anthony Robbins – contenuto in uno straordinario libro edito da Ekis Edizioni: PENSIERI STRAORDINARI (Alessandro Mora e Roberta Liguori) – racchiude l’essenza, il principio attivo, l’antidoto ai nostri problemi.
Non al fatto di non averne. Ma al fatto di non farcene sopraffare. Amici, la verità è che TUTTI ma proprio tutti, abbiamo dei problemi.
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