AL CORSO DI STORIA DELL’ILLUSTRAZIONE (UNO)
Continua la collaborazione tra L’Istituto di Design Palladio di Verona e la Società Editoriale Grafiche AZ con gli studenti del Corso di Illustrazione del prof. Claudio Gallo.
L’azienda è nuovamente presente presso l’accademia di design per portare il proprio contributo come “attore” che produce albi illustrati di pregio dai primi anni Settanta raccontando il lavoro di chi stampa le magnifiche opere degli illustratori, dalle tavole originali ai fogli stampati, ai libri confezionati, alla soddisfazione di autore-editore-produttore-lettore.
Il tema affrontato con gli studenti è anche relativo alla propositività degli artisti con gli Editori alle fiere di settore (tra cui l’imminente International Children’s Books Fair di Bologna (1-4/04/2019) – avendo “contezza” di cosa serva in macchina da stampa, dall’originale al foglio stampato passando per la delicata fase della “ripresa” delle immagini e della fotolito.
Il docente di Storia dell’Illustrazione prof. Claudio Gallo, dopo una visita agli stabilimenti di stampa e confezione (c/o Legapress) ha invitato Grafiche AZ ad intervenire come ospite nella lezione.

Di seguito la bellissima testimonianza di una studentessa del corso:
“Si è parlato del mondo dell’editoria e dell’illustrazione, in particolare di come i prodotti digitali quali kindle, e-book e app di lettura, non possano soppiantare totalmente i comuni libri analogici e che quindi il settore editoriale non sia in calo ma rappresenti anzi un trampolino di lancio per disegnatori e illustratori alle prime armi e non.
Proprio per l’opportunità che presenta questo campo però, il suo mercato è molto ricco ed è molto difficile emergere; tuttavia non è impossibile e basta sapersi muovere e mettere tutta la qualità possibile nei propri prodotti, senza cercare la visibilità esasperata, molto comune e che spesso sfocia in produzioni seriali poco curate e mirate al puro soddisfacimento egoistico, e andando invece a dare unicità riconoscibile alle proprie opere e che queste siano fatte per contribuire ad una causa, combaciante con i valori personali.
Quest’ultimo è stato un punto fondamentale della discussione: ogni artista dovrebbe sapere perché disegna e lasciar trasparire questa passione e gli ideali per cui si batte nelle illustrazioni; e anche se sembra che qualcosa sia già stato trattato e ritrattato più volte, non serve per forza “inventarsi il mondo” ma basta rielaborare la stessa idea in chiave moderna ed innovativa.
Sono seguiti poi consigli sull’approccio col mercato: come presentarsi, cosa fare in diverse situazioni e come comportarsi col pubblico.
Si è trattato di un intervento molto utile ed interessante e l’entusiasmo che ci ha trasmesso L. Aldegheri era contagioso. È stata una lezione utile quanto piacevole e leggera e certamente cercheremo di seguire il più possibile i consigli ricevuti.
Dalla classe 1 illustrazione, cordiali saluti”.

La proattività della classe non si è fermata e ha voluto poi approfondire successivamente cgli argomenti con la seguente domanda:
qual è metodo di approccio migliore ad una azienda o comunque ad un pubblico?
Non c’è UN modo ma mille, milioni. Tutti diversi. Quanti siamo noi come esseri umani.
Oggi è prioritaria l’originalità, la competenza, la capacità di risoluzione dei problemi, la capacità di gestire proattivamente la conversazione.
Tradotto: quando ti interfacci con qualcuno di nuovo è bene che questo rimanga piacevolmente colpito.
È possibile lavorare su sé stessi per aumentare la forza di attrazione. Le persone che “possono” sono in genere attrattive.
Nel disegno, conta l’espressività. Conta però oltre al disegno – c’è un tema di commodity – come comunichi il disegno.
Ovvero, il fattore di attrattiva è dato anche dall’originalità su come esso è veicolato.
La commodity è un prodotto indistinto e altamente sostituibile. Come fanno i produttori di sale a vendere il loro: sale rosa dell’Himalaya? Sale austriaco alle erbe?Sale da miniere di montagna anziché di mare?
Alimentare di argomentazioni le creazioni e raccontarle. Farlo in modo “diverso”.
Quanto diverso?
Può essere utile rispondere alla domanda:
come posso rendere diverso il mio modo di comunicare le mie creazioni?
La mucca viola di Seth Godin, ad esempio, offre innumerevoli spunti a riguardo.
Il cervello è una macchina estremamente efficace nel momento in cui ci si pone delle domande.
Chiediti chi vende benzina come fa ad attrarre clienti da loro anziché da altri? Shell con la V-Power, ad esempio?
La vera moneta di scambio oggi sono l'attenzione e la fiducia.
Una nota sul curriculum vitae: non ci sono problemi se non è uniformato?
Dipende.
Dipende dall’imprenditore, se è chiuso o aperto. Ma non importa, occorre seguire il proprio percorso che mano a mano si matura. Quando si ha un’idea chiara di cosa si vuole fare, che il CV sia di formato standard o “creativo”, è irrilevante.
Si può anche non averlo. Oltre al tool di Sway, molto simpatico e dinamico, è buona cosa avere il CV in word e in pdf, purché, secondo me, NON in formato europeo. Per me uccide la capacità di distinguersi dei candidati.
“Cercherò di capire cosa voglio fare e in cosa voglio specializzarmi. Ho molte idee ma devo trovare un obiettivo preciso e capire come far apprezzare le mie idee”.
Esistono molti modi efficaci per capire quali sono i propri obiettivi.
Le persone in genere non ne hanno, vagano, sanno quello che non vogliono ma non sanno quello che vogliono. Per capire quali sono i propri obiettivi occorre porsi delle buone domande, prima ancora capire quali sono i nostri valori, che sono il nostro driver.
Buone domande sono:
- Quali sono i miei punti di forza?
- Dove riesco particolarmente meglio?
- Cosa mi piacerebbe fare idealmente?
- Quello che sto facendo ora mi piace?
- Cosa mi impedisce di realizzare quello che voglio?
- Come posso rimuovere gli ostacoli alla mia realizzazione?
Capiti i valori e dato risposte esaustive e complete per iscritto a queste prime semplici domande, riuscirà molto più chiaro il percorso che stiamo seguendo.
Poi, per il raggiungimento di ciò che ci siamo prefissi, ripetere a voce alta ogni giorno dei mantra, frasi affermative che si depositano nel nostro inconscio, es. SONO UNA GRANDE ILLUSTRATRICE APPREZZATA NEL MONDO.
Questo “comando” ripetuto molte volte appreso dal nostro sistema di convinzioni ci supporterà nel tempo nella realizzazione del nostro intento. Provare per credere.
Il libero arbitrio è questo: chiedi e ti sarà dato. Se non chiedi, non verrà dato nulla.
[cit.]
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Leonardo Aldegheri
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