Il nostro compito è realizzare.
Noi non dobbiamo cambiare le persone che abbiamo attorno ma possiamo fare una cosa molto più potente e intelligente: cambiare noi stessi.
Il focus va messo sul nostro cambiamento e non su quello degli altri.
Gli altri hanno il loro percorso. Noi abbiamo il nostro. Ecco perché non vale assolutamente la pena “perdere tempo” guardando a cosa fanno gli altri.
Il nostro “compito” è quello di essere noi stessi, al meglio. Cioè “compierci“.
Realizzarci attraverso il nostro percorso, attraverso il nostro fare le cose.
Quindi il nostro compito è realizzare.
Ognuno di noi arriva con dei talenti, se ripartiamo senza averli usati, sfruttati, fatti sviluppare e maturare – esattamente come i frutti degli alberi – torniamo avendo sprecato un “giro”, una possibilità, una opportunità.
Ecco perché, cogliere le opportunità è appannaggio di chi le sa vedere.
È proprio una questione di visione, immaginazione, vedere cose che ancora non esistono ed essere il tramite per realizzarle.
“Pensavo, farò esattamente come mi pare […]. Per quanto mi riguarda, voglio solo vivere, divertirmi e stare bene più che posso”
Freddie Mercury

Ci ho messo anni per apprendere questo e in tal senso c’è un video su YouTube di Igor Sibaldi dove ironicamente illustra che quando si torna di là se hai sprecato l’esistenza a non combinare nulla, ti pigliano pure un po’ per i fondelli.
Tuo marito ti tratterà bene quando tu ti tratterai bene. Il tuo collega ti tratterà con rispetto e dignità quando tu ti tratterai con rispetto e dignità.
Il tenente Dan, in Forrest Gump (citazione presa da un video di uno Youtuber molto interessante che recensisce di solito libri o concetti complessi, Saverio Valenti) trova la pace e l’amore dopo essersi perdonato.
Perdonati, la dignità è la tua. Non devi pagare alcun prezzo solo perché esisti.
Perché si esiste, già si merita.
smartcapture
Se l’altro non capirà, occorre non giudicare ma nel momento in cui ci si profonde nella realizzazione attraverso il nostro percorso, le persone non in visione con questo usciranno e ne entreranno altre – quasi automaticamente.
E se non lo faranno (di uscire) è perché hanno ancora da “insegnarci” qualcosa.
I migliori Maestri sono quelli che combattiamo e apparentemente ce l’hanno con noi. Se non fosse per alcuni di coloro, forse non ci si adopererebbe adeguatamente.
Il senso di urgenza funziona – quando si ha l’acqua alla gola.
Occorre essere aperti all’imparare però.
Serve fiducia in tutto questo e pare il mondo se ne nutra. Infatti, quando si augura in bocca al lupo non significa affatto essere mangiati da esso ma essere accolti come quando il lupo prende in bocca i suoi cuccioli per proteggerli e trasportarli.
Un bel grazie, quindi, è la risposta giusta. Anche ai Maestri.
Leonardo Aldegheri
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