LA METAVERSE ECONOMY
#286
Chi non ha ancora sentito parlare di Metaverso forse vive in un altro mondo!
A parte le battute, il mondo di cui parliamo oggi è proprio il Metaverso.
Devo ammettere che questa parola suona davvero bene e la sua etimologia è parimenti molto interessante.
Meta deriva dal greco e significa OLTRE. Verso è relato all’universo. Metaverso =
OLTRE L’UNIVERSO
E la cosa ancora più interessante è che non vi è un solo metaverso ma più metaversi. Come a dire non vi è solo un universo ma più universi.
Infatti la teoria degli universi multipli parla proprio di questo ovvero che esistano più universi e se tanto mi da tanto, è probabile che sia così.
Siamo partiti soltanto qualche secolo fa da un’abiura, quella di Galileo Galilei: “eppur si muove”.
Galileo con i denti stretti e non solo.
Ne parlo qui: Blog Help-Sviluppo Idee e Affari – L’ultima notte di Giordano Bruno – Dialogo con Sagredo (help-sviluppoideeaffari.com))
Negando che fosse la Terra a muoversi attorno al Sole e non viceversa e immaginando di essere noi al centro del mondo, siamo situati, galatticamente parlando, in un ramo periferico di una galassia – la Via Lattea – di media grandezza che ruota attorno a un buco nero super massivo.
Una galassia che conta più di duecento miliardi di stelle. Una galassia di centinaia di miliardi di altre galassie e come James Webb rivelerà probabilmente saranno miliardi di miliardi.
Lo sapremo molto presto.

immagini dallo spazio a luglio 2022.
Quando i confini dell’universo saranno noti all’uomo perché raggiungibili dagli strumenti (oggi sono soltanto calcolati), beh, lo step successivo sarà probabilmente quello di immaginare scientificamente nuovi mondi.
Ma all’uomo, purtroppo, questi saranno preclusi fintantoché non ci sarà possibile spostarci alla velocità della luce ovvero a 300.000 KM al secondo. Il ché per noi significa istantaneamente ma non è così.
La luce impiega 8 minuti a giungere sulla Terra dal Sole, coprendo la distanza di 152 milioni di KM.
Amici, per l’uomo non sarà mai così tanto facile muoversi analogicamente, fisicamente.
È la nostra esperienza terrena che ci lega. Siamo venuti qui, calati in questo fluido, con delle particelle aggregate e tenute insieme dalla gravità a tenerci ancorati su una sfera che per quanto di grandi dimensioni per noi, è un granello di sabbia nell’universo.
E noi siamo ancora più piccolini. Solo che le nostre menti sono grandi!
A parte l’ignoranza nota di taluni, altri sanno VEDERE le cose che non esistono, o meglio, che non esistono ancora. E le portano nella realtà.
Le fanno calare in una realtà che per quanto non esista perché è virtuale, hanno l’abilità di renderla reale.
Per l’uomo è molto più facile farlo digitalmente, usando mondi paralleli frutto della tecnologia più evoluta cui oggi possiamo ambire – parola il cui etimo è interessantissimo poiché significa andare tutto intorno.
Ecco il Metaverso di Zuckerberg.
Mark ha dichiarato che il suo Metaverse sarà talmente reale che per le persone metaverso e realtà saranno pressoché indistinguibili. Fa un po’ paura, non è così?
Il metaverso non è una novità. Già nel 1993 il clip degli Aerosmith AMAZING era basato sul concetto di vivere un’esperienza virtuale VERA attraverso l’uso di dispositivi digitali integrativi.
E nel 1995 Kathryn Bigelow in STRANGE DAYS – un pazzesco film con Ralph Fiennes e Juliette Lewis – lo SQUID, una sorta di minidisc, era la droga del 2000.
Ne parlo qui: STRANGE DAYS – GLI STRANI GIORNI (help-sviluppoideeaffari.com)
Si trattava di indossare un dispositivo, una specie di cuffia, che accedeva direttamente ai neuro trasmettitori (al posto del visore VR) e permetteva di vivere esperienze forti come una rapina e perfino uno stupro, vivendo le emozioni del rapinatore o dello stupratore.
Lenny Nero finiva anche per vomitare quando assisteva alla morte della vittima. Cose forti, dure, me ne rendo conto.

Il Metaverso di cui si parla oggi non presenta (ancora) queste implicazioni ma ce l’abbiamo di fronte. Nel verso senso della parola. O meglio, le abbiamo in fronte.
I confini sono vastissimi. E sono inesplorati.
Ecco perché ho intitolato questo articolo Metaverse Economy. Perché Mark non è certo uno scemo e ha capito perfettamente quanto ci sia un mercato inesplorato partendo dal presupposto che l’attuale mercato sia saturo mentre quello dell’economia del metaverso sia del tutto nuovo.
In verità non è proprio inesplorato perché tra NFT, Bored Ape, blockchain e mondo crypto (oggi in caduta libera ma chi lo sa, è un momento?) siamo soltanto agli inizi ma inizi che perdurano già da qualche anno.
Quindi, tornando al ragionamento iniziale: se non possiamo spostarci alla velocità della luce nello spazio per colonizzare altri mondi (ci sta pensando Elon con Marte!) – cosa cmq lunga da compiersi – perché non inventarci un nuovo mondo nel qui e ora?
L’acquisizione di OCULUS avvenuta nel 2014 per 2.3 MLD di dollari non è avvenuta casualmente. Certamente Mark aveva già visto OLTRE.
È proprio questo il bello degli imprenditori visionari.
Aprire nuove strade, nuove vie, nuovi standard, che difficilmente compie la gente comune ma che è la gente comune ad adottare.
Nel 2010 quando avevo aperto gli account Twitter, Facebook e LinkedIn della Società Editoriale Grafiche AZ tutti mi guardavano come un alieno e la ritenevano una perdita di tempo.
Guardate cos’è diventato Facebook: un colosso pubblicitario e allo stesso tempo il più grande editore del mondo.
Pensate a più metaversi perché saranno tanti quanti saranno le aziende che vi ci si butteranno a capofitto. Gucci, Nike lo stanno già facendo. Sentite come suona Nikeland realizzata con Roblox.
Nel mentre però c’è il tema della tecnologia: il visore. Il visore OCULUS QUEST-2 è molto meglio del primo (mi dicono) e la versione da 128 GB è più che sufficiente per iniziare a entrare in questo nuovo mondo. O meglio, in questi nuovi mondi.
Nuovi mondi = nuovi mercati.
Nuovi mercati = nuovi metaversi.
Benvenuti nella Metaverse Economy.
PACE SIA IN TUTTO IL PIANETA
Sia facilitazione per tutti.
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Leonardo Aldegheri
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CREDITS: l’immagine iniziale è stata pescata da Soulbank.