L’AMORE, L’ALBA, LA SERA
#287
CREDO CHE L’AMORE sia riconoscere che tutto ciò che vedi, lo sia.
Che alla fine quello che credo io a che conta? Conta fintantoché il mio cuore..
lo percepisce come cosa buona e giusta. Vedo un mare meraviglioso di fronte a me e il mio cuore si riempie di amore.
Lo senti fluire dentro.

E che se arriva al cuore di qualche altra persona sia la stessa cosa.
Poi è vero che se si è in vacanza, le cose si vedono da una prospettiva diversa. Cos’è la vacanza? In teoria è staccare la mente: non l’ho mai staccata perché per me recuperare è molto dispendioso e poi nel mio lavoro staccare non ha granché senso. Per me è più una sorta di cambio di location, di ufficio e va benissimo.
La sera è il momento del ristoro, di solito. La giornata è andata, un altro tassello è stato aggiunto ai mattoni che compongono la casa della propria vita. Nel contenitore chiamato giorno sono successe delle cose e tu hai reagito a quelle cose.

Tu hai fatto altre cose e altri hanno reagito alle cose che hai fatto.
E via dicendo immaginando che tutte queste cose si mescolano e trovano un’amalgama tutta loro in base alla loro capacità di attrarsi, di entrare in risonanza, unirsi e fluidificarsi. Altre cose non si uniscono e non fluidificano: sono fuori frequenza.
Altre vedi proprio che è naturale e universale che si aggreghino. La sera fai i conti di tutto questo e vai a dormire. Il sonno è un amico ristoratore.

Alle 5 l’alba da gustare è meravigliosa. Lavorare in silenzio favorisce la concentrazione e le idee sgorgano. È lavoro, è vacanza.
Il lavoro non è più lavoro perché la vacanza permea il senso di fare bene, meglio, a mente libera.
Vacanza nel suo etimo vuol dire vacante, disponibile.
Il mare lo è.
Il verde lo è.
L’amore lo è.

Vedere l’alba ti dà un senso di onnipotenza perché è come se fosse per pochi. Invece è lì per tutti.
Come il verde lo è.
Come il mare lo è.
Poi c’è il giorno, arrivano tutti e c’è meno vacanza.
Ciò che è disponibile va diviso anche con le altre persone che viva Dio godono degli stessi diritti di beneficio del bello, del mare, del verde, dell’amore.
Allora dico al mio Filippo che sebbene tutti hanno questo diritto non significa che non possano meritarselo per beneficiarne.

Chi sporca, chi lascia le proprie immondizie, chi ha incuria è immeritevole. È assolutamente immeritevole.
Chi sporca il mare, chi sporca il verde, sta sporcando l’amore.
Sporcare l’amore produce disamore, incuria, sporcizia, trascuratezza e danni. Danni all’ambiente, agli altri e a sé stesso.
Certi esseri umani non meritano di godere al pari degli altri il mare e il verde, a meno ché non ci mettano l’amore.
E allora capisci bene che l’amore non è solo quello che ti arriva ma è anche quello che dai.

Così ogni pezzettino anche microscopico di plastica va raccolto e messo nell’apposito contenitore.
Se lo vedi, non fare finta di niente. È come se fossi complice dello stolto che l’ha abbandonato lì fottendosene degli altri, del verde, del mare e divenendone immeritevole.
Raccogliendolo è come se dicessi alla spiaggia “grazie per l’amore che mi hai dato. Te ne do un po’ indietro”. Dopotutto è un gesto dal dispendio energetico insignificante ma dall’impatto enorme.
E non lo dico per fare il buon samaritano.
È semplicemente per dimostrare gratitudine di fronte a tale splendore. E per esserne anche meritevole.

PACE SIA IN TUTTO IL PIANETA
Sia facilitazione per tutti.
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Leonardo Aldegheri
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