L’impresa è uno strumento per creare.
Quando si parte dal presupposto di prendere, non c’è niente da fare: il focus è lì, sul prendere.
Quando si parte dal presupposto di creare, allora da fare qualcosa inizia ad esserci.
L’impresa è uno strumento per creare.
Sì, prodotti, servizi, beni, beni per la casa, la casa.. avere l’acqua calda, avere una cucina, del cibo, le cure necessarie, le cure mediche, dei libri sulla mensola.
Insomma, è la nostra vita.
Quella dell’uomo di oggi.
A mio modo di vedere, se non fosse stato per lo sviluppo delle imprese (con tutti i pro e i contro del mondo imprenditoriale) non avremmo assistito alla diffusione del benessere cui oggi assistiamo.
Non mi si dica “sta la crisi”, “si stava meglio quando si stava peggio”, etc.
Sappiamo, eddai, guardiamo avanti.
Almeno, il benessere è un po’ più diffuso che nei secoli passati.
It’s a matter of facts.
Sono le imprese a creare le cose.
Quando le cose ci sono già per tutti (o quasi, diciamo) lo step successivo è trovare il modo di creare ulteriore valore.
Voglio dire, quando l’uomo viveva allo stato brado, non esisteva l’impresa come la conosciamo oggi.
Esisteva un mondo prevalentemente artigiano e contadino da un lato, proprietario e latifondista dall’altro.
Non esisteva l’economia e il benessere di oggi, con tutti i se e i ma del caso, naturalmente.
Per benessere intendo potersi permettere una pizza, mica l’elicottero o lo yacht. Cose molto terra terra.
Oggi in alcuni casi ho l’impressione la società sia in decadimento (causa una dispersione di valori data da un certo “disorientamento”), in altri casi noto un grande risveglio.
È un momento di opportunità. Almeno questa oggi è data, un tempo no. Si stava zitti e si moriva di stenti piuttosto presto, quando non ammazzati in quanto il rispetto per la vita e per l’essere umano era ben altra cosa.
Gli imprenditori “svegli” oggi hanno l’obiettivo di generare quell’ulteriore valore per rendere l’ambiente meno un grande cestino della spazzatura, per rendere servizi sanitari migliori e più attenti alla natura e alla psicologia dell’uomo, per produrre cibo più sano, etc.
Ci sono movimenti in atto di grande preparazione a tutto ciò per lasciare alla generazione successiva un mondo possibilmente migliorato.
Fuori e dentro le imprese.
Questione di visione. Questione di focus.
Ovvero, questione di quello che vedi che ancora non esiste ma esisterà perché lo vuoi creare.
E questione di metterci tutta la propulsione che serve per materializzare quell’idea, quella visione, di fatto, in un fatto esistente, materiale, concreto.
Dove si pone l’energia, lì va l’attenzione (so che la frase è il contrario ma vale anche così, sorry).
Grazie ad Alessio Vittorio Saracino – collega delegate del G20 e imprenditore – per la stupenda e ispirante intervista: i giovani imprenditori italiani sono degli eroi.
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Sono un imprenditore che ha a cuore la responsabilità non solo d’impresa ma anche di quella legata al ruolo sociale dell’imprenditore.
Desidero un’impresa che sia strumento per migliorare le persone e il MONDO.
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Leonardo Aldegheri
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