MI PIACCIONO LE PERSONE CHE PER BRILLARE NON SPENGONO NESSUNO
Il “pauroso conservativo” ti controlla. Non lo sai perché pensi ad altro mentre lui monitora quello che fai senza che tu te ne accorga perché sei spontaneo nella tua innocente ingenuità mentre provi a costruire qualcosa, nonostante. Ma tu invece poi.. te ne accorgi eccome.
Capisci chi è veramente. Prima “senti” solo che qualcosa stride ma non capisci perché. Poi deduci dai comportamenti. Che trovano conferma nel tempo, negli anni. E colleghi i puntini, per dirla alla Steve Jobs anche se non è esattamente questo il tema.
E cosa monitora? Che tu non osi immaginare di cambiare lo status quo.
Guai a cambiare lo status quo.
Il pauroso conservativo detesta il cambiamento, lo mette in allerta e lo manda in sbattimento. Quando si sente minacciato attacca colpendo basso agganciandosi ai pretesti per porti in condizione di difficoltà quando meno te lo aspetti. Non guarda in faccia a nessuno. Lo status quo e sfregarsi le mani quando sei in difficoltà, hanno la massima priorità.
Il pauroso conservativo non riconosce. Ed è questo il punto. Oltre a ciò, difficilmente comunica. Si porta dietro il fardello delle sue esperienze passate che lo hanno appesantito e le scarica sui malcapitati di turno che – magari – gli hanno dato nel frattempo anche la massima fiducia.
“Mi piacciono le persone che per brillare non spengono nessuno” (cit.)
Sfogliando le immagini salvate dal web sul telefono, ho trovato questa citazione, non so di chi sia ma ho deciso di divulgarla prima su Instagram, poi, su richiesta di un’amica che riconosce, su Facebook.
Grazie ai commenti di altre persone, ho deciso di approfondire l’argomento con questo articolo.
Perché molte persone che si sono sentite coinvolte e si sono sentite in qualche modo “vittime” dei paurosi conservativi, spesso, troppo spesso, pensavano di essere sbagliate loro.
Perché il pauroso conservativo agisce subdolamente, spesso interagendo con l’emotività della vittima.
Il pauroso conservativo manipola.
Il pauroso conservativo è un mediocre che sa di esserlo e usa la presunzione per innalzare le qualità che inevitabilmente anche lui ha.
Tuttavia non abbastanza da non liberarlo dalla mediocrità della sua natura.
I mediocri spengono gli altri sistematicamente per abbassarli al loro livello e poi più giù così da sembrare sopra.
I mediocri non vogliono cambiare le cose, salvo poi lamentarsi degli altri, alle spalle naturalmente, in particolare di chi le vuole cambiare, osteggiandoli e facendoli sentire inadeguati.
A loro interessa che il loro interesse non venga in nessun modo intaccato. Che lo status quo permanga sempre, costi quel che costi. Sono ancorati e non si sganciano. Non mollano. Non capiscono. Il loro piccolo potere è un feudo contornato di yes men e uomini manipolati che non pensano con la loro testa, convinti invece di farlo.
Sono persone guidate dalla paura. Alla lunga, è sempre l’inconscio il vero driver.

L’importante è resistere, a ogni costo. E il prezzo è alto, come suggerisce Sebastiano Zanolli (grazie a Facebook per l’accadde oggi che cade a pennello).
La presunzione li acceca. Non capiscono quando è il momento di tirarsi indietro e cedere il passo.
A quanti si possono sentire “vittima” di chi ha loro avanzato tali angherie, ho questo messaggio: non siete tenuti a subirle.
Tutti partono sempre dal presupposto di essere nel giusto.
Tutti pensano siano gli altri ad averli defraudati di qualcosa. Tutti agiscono nella rivalsa.
Su Instagram un commento interessante è stato:
- benedetti_barbara La realtà è ben più complessa, più grave di un semplice mediocre che per sentirsi superiore abbatte il più debole. Viviamo in un tempo di assoluta mediocrità. Il nostro sistema è mediocre. Da qui, cammina la nostra vita. Parliamo di libertà, quando la stessa è vincolata e soffocata dal potere. Bisogna imparare a difendere la nostra esistenza dal fulcro di quella mediocrità che premia quegli stessi mediocri dei quali non bisogna circondarsi. Il Tempo è prezioso e di una estrema bellezza. Basta guardare l’ora del Tramonto per capire quanto è meraviglioso esistere ed essere.
(Grazie Barbara). Ti ho risposto così, non è che il mediocre abbatta il più debole, perché non è detto quest’ultimo lo sia:
- leonardoaldegheri Viviamo in un mondo in cui è vero tutto e il contrario di tutto. Da sempre, credo, ma non c’ero. Non posso raffrontare questa epoca di presunta mediocrità con un’altra, quella medievale, ad esempio. Viviamo nella relatività. Dire che “la realtà è più complessa” è un giudizio. Così come dire “la realtà è più semplice”. Più grave o meno grave sono anch’essi giudizi. Giudizi frutto della visione di ciascuno. Nessuno ha la verità in tasca. La verità è quella che credi sia la verità. Forse 😉 – grazie per il bel commento. L’attimo del tramonto è favoloso. Così come quello dell’alba. Così come il tempo in cui guardi il mondo con l’occhio del bello. Giudizio anche quello.. tanto vale la pena no? 🍀
Allora guardiamo il mondo con l’occhio del bello. Anzi, contribuiamo a costruirne uno più bello. Lasciamo un mondo migliore a chi verrà dopo di noi. Senza avere paura. Senza essere così conservativi. Fottiamocene dello status quo solo perché si ha paura della propria ombra e rimanendo immobili nel terrore di fare errori.
IL SERPENTE E LA LUCCIOLA (aggiornamento del 30 luglio 2020)
Racconta la leggenda, che un serpente inseguiva una lucciola per divorarla.
Il piccolo insetto faceva l’impossibile per fuggire dal serpente.Per giorni fu una persecuzione intensa. Dopo un po’ di tempo, la lucciola stanca ed esausta si fermò e disse al serpente: Posso farti tre domande?
Il serpente le rispose: – “Non sono abituato a rispondere a nessuno però siccome ti devo mangiare, puoi chiedere!”
– “Domanda numero 1: appartengo alla tua catena alimentare?” – chiese la lucciola.
“- No!” – rispose il serpente.
– “Domanda numero 2: Ti ho fatto qualcosa di male?” – disse la lucciola
– “No, assolutamente!” – Tornò a rispondere il serpente.
– “Domanda numero 3: E allora…. perché vuoi mangiarmi?”
– “Perché non sopporto vederti brillare!”
Morale: In varie occasioni può capitare di incontrare persone che ti criticano, condannano, etichettano, sebbene tu non abbia mai fatto loro qualcosa di male, e malgrado tu ti sia dimostrato gentile con loro. E tutto ciò avviene perché, così come la lucciola, possiedi la tua luce interiore, illumini il tuo cammino e il cammino di molti che camminano nell’oscurità. Brilli più degli altri, come fa la lucciola di notte e questo è difficile da sopportare per alcune persone, perché non hanno quella luce interiore, quel brillìo proprio e soffrono vedendoti brillare.
Sono persone che vivono nell’infelicità. Tu non smettere mai di essere te stesso, di illuminare con quella tua luce, anche se questo dà fastidio a coloro che vivono nella totale penombra.
(Anonimo)
#postdiale
Alessandro Valori
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Leonardo Aldegheri
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Caro Leonardo apprezzo molto questo tuo articolo, e ti ringrazio perchè leggendolo mi sono un pò perdonata. Ho passato 15 anni con un uomo del genere. Quando l’ho lasciato ha convinto nostro figlio che la stronza ero io. Oggi vivono insieme e da 6 anni nostro figlio non vuole vedermi nè sentirmi. Raramente sono riuscita a scambiare qualche parola, parla come lui e non riesco a fargli capire come stanno davvero le cose. Rispetto il suo silenzio e la sua battaglia convincendo me stessa che il bene vince sempre e il rispetto sarà per sempre alla base delle mie azioni. Tuttavia mi chiedo se questi esseri, magari un giorno, comprenderanno … e poi mi rispondo che forse certi incontri li fai perchè anche tu così impari qualcosa… sbagliando si impara. Grazie ancora delle tue parole. Anche a me piacciono le persone che per brillare non spengono nessuno. Buona giornata.
Cara Patrizia, un commento meraviglioso il tuo che ancora una volta mi fa capire quanto noi esseri umani siamo chiamati ad esperire cose, situazioni, persone per evolvere. Ti ringrazio anche per la tua sincerità e per esserti esposta. Leggendo le tue parole penso a quanto sia forte. L’accettazione, non la rassegnazione, è una via. Mantenendo viva, però, la determinazione nell’arrivare senza forzatura al ripristino di un equilibrio, quello dell’armonia. Arriverà il giorno in cui ti parlerà, quando ragionerà con la sua testa, quando saprà di essere sé stesso, quando nessuna ombra di risentimento attraverserà più il suo cuore, benché ora sia inoculata. Tu sii sempre nel giusto, sempre nella consapevolezza, mai nel rancore, mai nella rabbia, mai nel risentimento, facendo quanto è possibile affinché ti sia riconosciuto, un giorno, il tuo credito.