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NEL SEGNO DEL PRENDERSI CURA. A PRESCINDERE SI SIA DONNA O UOMO

NEL SEGNO DEL PRENDERSI CURA. A PRESCINDERE SI SIA DONNA O UOMO

#249

Ieri mi è sembrato di capire sia stata la giornata contro la violenza sulle donne.

Vorrei far notare che quando si usa la parola “contro” e le si dà così tanta attenzione, l’effetto è che quel conflitto che si pensa di “combattere”, viene invece alimentato proprio in virtù (o meglio, a causa) della “lotta” insita come intenzione.

È un concetto base in semantica, diffusissimo ma in pochi se ne rendono veramente consapevoli.

È come dire che ieri è stata la giornata a favore della violenza sulle donne.

Perché quando si scende in piazza contro la guerra, la guerra la si sta facendo ed essa infatti continua. Ci si pone, in pratica, come avversario. E complice, in un certo senso.

Io farei la giornata a favore dell’essere umano che rispetta l’essere umano (per genere, razza, colore, classe politica e tutte le varie disunioni che sono concetti, idee e niente di più) perché non vi è distinzione di un bel niente, sesso compreso!

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Ma come, io non ho il seno, suono un uomo! No, sei un essere umano di genere maschile che in virtù del corredo genetico non ha il seno.

Siamo la stessa cosa: anime (una forma di energia primigenia e presumibilmente eterna) vestite di un corpo.

E per quanto riguarda la violenza psicologica non mi risulta esistano giornate contro la violenza psicologica dei padri separati le cui ex mogli non fanno vedere i figli (penalizzando fortemente i figli stessi, peraltro, quindi andando anche contro di loro – e non sto a sindacare se l’ex marito se lo meriti o non meriti, etc. etc.).

O degli ex mariti padri sfruttati economicamente e ridotti a recarsi alla Caritas per un pasto. Ce n’è un esercito, lo sapevate? Nessuno ne parla.

Sto sbagliando a fare questi esempi perché sto facendo la stessa cosa della giornata di ieri per cui, ben inteso, non mi pongo contro.

Vorrei soltanto far intendere che pubblicare una cosa perché tutti la pubblicano senza sapere che la si sta alimentando è una scelta non tanto appropriata quanto discernere che tra il concetto di maschio = violento e essere umano violento, stiamo parlando di due argomenti distinti ma li stiamo confondendo/mescolando dandogli maggiore peso declinandoli per genere.

Mi si può dire “eh ma non ci sono donne che picchiano gli uomini”: vero, “soltanto” per una questione di struttura fisica.

Le donne, quando vogliono, si sanno “difendere” MOLTO bene. Quando vogliono però.

Eccome, tanto che io sono convinto da anni che il “sesso debole” (che espressione “penosa”!) siano gli uomini, dopo avere assistito ai parti di entrambi i miei figli.

Quella forza d’animo, l’uomo se la sogna. Ma ciaone, proprio 👋

Le femmine umane sono “intreghe” al volante e il maschio è “fenomeno solo lui“? Vediamoci in sala parto, così, giusto da appurare chi è l’intrego. Perdio, non è questo il punto!

Potremmo fare la SWOT Analysis (punti di FORZA e di DEBOLEZZA, MINACCE E OPPORTUNITÀ) tra esemplare FEMMINA ed esemplare MASCHIO di essere umano e andare avanti due ore a farci reciproche accuse di non corrispondere alle aspettative dell’altro/a per difendere la propria appartenenza al genere, è un’assurdità. È così!

Perché siamo uguali e diversi allo stesso tempo e basta. In pratica, eterogenei, organici.

Dentro di noi c’è tutto dell’uno e dell’altro in varie misure. OK?

Boom, ecco scoperta l’acqua calda.

Siamo sfigati uguale! Soffriamo per le stesse cose: solitudine, senso di abbandono.. abbiamo gli stessi bisogni. Facciamo anche gli stessi bisogni.

Mettiamoci “a nudo” veramente, una buona volta. Non occorre nascondersi (dietro a un pene o a una vagina: scusatemi per la crudezza ma si chiamano così perché noi umani gli abbiamo dato questi nomi e poi non si possono usare neanche liberamente – brividi al pronuciarli, uuuuh – e mi sembra davvero tutto debba ruotare attorno a “un’invidia del pene” e a un “desiderio bruciante di penetrazione”, cose che appaiono riduttive, direi).

Se un uomo cioè un esemplare maschio di essere umano picchia una donna quello non è uomo, è un bruto ignorante (MERDA UMANA, chiamiamo le cose per il loro nome) che va rieducato quando va bene.

Donne, più pensate di essere vittime di costoro, più ne troverete. Io farei la giornata a favore del reciproco rispetto e della reciprocità, della gentilezza e di nessun “contro” ma dell’unione di anime che fanno un’esperienza di vita.

Niente di new age perché per quanto ne sappiamo noi, ciò che odiamo oggi al prossimo giro possiamo essere proprio l’oggetto di quell’odio, giusto per imparare.

Perché pure l’odio non è altro che una forma di energia (bassa) che si pone in frequenza di ciò che vibra a quella maniera.

Odi il “negro”? Eccoti servito, imparerai cosa vuol dire.

Picchi le donne? Ecco, capirai cosa significa essere picchiati, violentati, etc.

Ami la vita, l’uomo, la donna, la natura, hai rispetto per il pianeta, raccogli le cartacce, concorri per una coltivazione del benessere tuo e degli altri e a un’evoluzione “universale”, veramente (cioè col cuore e l’anima e la ragione) favorendo la reciprocità e il rispetto delle anime e della loro DIGNITÀ?

Ecco, non serve nessuna giornata contro un bel niente.

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