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NELLA GRIGLIA DI REALTÀ

#205

Attenzione perché ti voglio sbalordire. Veramente.

Sono talmente ispirato nello scrivere questo che sono stupito io stesso!

E quanto mi diverto ad esserlo..! Solo che a me interessa che lo sia soprattutto TU.

Oggi ti parlo della GRIGLIA DI REALTÀ.

Quella in cui siamo collocati. Un magnifico gioco ad incastro tra eventi ed energia che muove le cose sotto forma di persone e situazioni nel nostro mondo.

Non vuoi crederci? Liberissimo. È questo il bello, si chiama libero arbitrio:

  • siamo liberi di credere e agire in base a quello che vogliamo o che pensiamo di volere o anche quello che ci fa comodo o pensiamo ci faccia comodo pensare.

NE PARLAVO QUI TEMPO FA.

https://help-sviluppoideeaffari.com/2017/10/13/non-leggerai-questo-articolo-perche-e-troppo-lungo-anche-se-parla-di-trump-denaro-ricchezza-libri-e-futuro-del-lavoro-hai-10-minuti/

Siamo dentro a una serie di scatole. E siamo scatole noi a nostra volta, scatole che contengono altre scatole. Risiede qui la relatività. La relatività delle cose tra loro nel loro incastro di relazioni tra una cosa e l’altra per cui un oggetto è definito in relazione a qualcos’altro. E anche il nostro sviluppo. Personale, relazionale, professionale, etc.

Cosa rispondi, di solito, alla domanda “come va?” o “come stai”?

È una domanda tanto vaga, quanto sibillina. Vero che non si sa mai bene COSA rispondere?

Perché quando salti sul posto nel corridoio all’interno di un treno ai 200 km/h, il salto segue il treno mentre se lo fai fuori il treno ti passa sotto? E se lo facessi in un aereo agli 800 km/h?

Rispondere alla domanda “come va?” presupporrebbe una risposta tipo “rispetto a cosa?”.

Ovvio che chi te la fa inizia a guardarti storto come fanno i cani quando piegano la testa quando non capiscono (mi ha sempre fatto straridere questa cosa).

Tipo: “fisicamente sto bene, con il lavoro OK, con gli amici abbastanza bene, con la moglie/morosa/ragazza dupalle”.. oppure “io starei anche bene ma questa cosa del Corona Virus, etc.”.

Anche se magari una cosa non ti tange, per dare una risposta univoca, la porti nella tua vita e ne abbassi la qualità.

Ad esempio: c’è gente che si incazza da morire se perde la sua squadra di calcio. Porta la sconfitta in casa sua, ci capiamo?

Oppure litiga e rompe rapporti basati sulle discussioni relative alla politica, un fenomeno tanto distante quanto totalmente sordo a ogni sorta di volontà di incidenza individuale a riguardo.

Parlare di Universo equivale a parlare del nostro universo e dell’universo dentro di noi. Non esiste soltanto quello là fuori, al di fuori di noi. Perché ogni nostro mondo possibile è dentro di noi ed è UN universo ed è in costante evoluzione e movimento e soprattutto si interseca con altri universi, continuamente.

Ecco perché tutto è in relazione semplicemente a qualcos’altro.

Si dice che l’universo sia frattale ovvero coerente e uguale in ogni suo punto ovvero: come in alto così in basso. Ed è tutto collegato perché, semplicemente, è UNO.

È UNO e eterogeneo, organico e allo stesso omogeneo, in equilibrio. Pure la nostra galassia esiste e si muove in relazione ad altre galassie, in un maxi equilibrio cosmico entro cui ci siamo pure noi micro-organismi infinitesimali.

Le galassie sono dei “mondi” all’interno del “nostro” universo. Allo stato attuale della conoscenza, gli universi sono molteplici. All’interno delle galassie, i “mondi” entro cui si sviluppano i sistemi planetari attorno a una stella in zona “abitabile” corrispondono ad una media di 4 pianeti per stella.

Soltanto nella Via Lattea, la nostra Galassia (la più vicina a noi è Andromeda), la popolazione di stelle è pari a duecento miliardi (X4 pianeti di media, senza contare le “lune”). Significa esistono 800 miliardi di pianeti entro la Via Lattea. Essendo ampiamente sotto l’1% l’idoneità di un pianeta ad ospitare la vita parliamo di 8 miliardi di pianeti potenzialmente abitabili.

Esiste una formula chiamata equazione di Drake che stima il numero di civiltà possibili in grado di comunicare all’interno della Via Lattea.

Da wikipedia, molto interessante:

Il vicinato galattico.

Gli scienziati hanno anche avanzato l’ipotesi che alcune zone della galassia (zone galattiche abitabili) permettano meglio che altre l’esistenza della vita. Il sistema solare nel quale viviamo, nel braccio di Orione, su un lato della Via Lattea, è considerato come una zona favorevole.[34] Molto lontano dal centro galattico, evita alcuni pericoli in quanto:

  • non si trova in un ammasso globulare;
  • non si trova in prossimità di una sorgente attiva di raggi gamma;
  • è lontano dal buco nero supermassivo comunemente associato al Sagittarius A*;
  • l’orbita circolare del sole attorno al centro galattico non gli permette di incontrare uno dei bracci a spirale della galassia, ove le radiazioni intense e la gravitazione perturberebbe considerevolmente qualunque forma di vita.

Un isolamento relativo è in definitiva ciò di cui un sistema ove la vita è presente ha bisogno. Se il sistema solare fosse stato contornato da numerosi sistemi vicini, questi avrebbero potuto destabilizzare le orbite degli oggetti del sistema solare”.

In pratica: la sola evidenza del fatto che esistiamo come forma di vita fa di noi degli esseri incredibilmente STRAORDINARI. Ovviamente, in relazione al ragionamento appena esposto. Cioè, siamo esseri RARISSIMI.

Il video di seguito spiega la nostra relativa incidenza.

Il bello di tutto questo è che se siamo noi in qualche modo a governare le risposte alla domanda “come va?” riusciamo a indirizzare l’attenzione laddove ci serve o ci fa comodo venga “illuminata” quella parte che interessa a noi.

Perché anche solo dire il mondo “fa schifo” ponendo il focus sulle brutture dell’umanità è totalmente incoerente nel contesto del mondo perché l’umanità appare soltanto all’ultimo secondo.

Frank Outlaw

E l’essere umano non fa schifo: è anzi un essere straordinario con una incredibile capacità di adattamento che porta con sé anche, purtroppo, delle brutture ma non è soltanto questo. È molto più ampio il discorso sulla “complessità umana”.

E il mondo è molto più vasto, grande e bello di un secondo di presenza dell’uomo sul pianeta.

Non è quindi relativo anche questo?

Mio zio fisico da sempre mi dice che “l’essere umano è tutto sommato un fenomeno piuttosto recente”.

E fin da piccolo i suoi lunghi racconti sul funzionamento del mondo mi hanno sempre affascinato sino a giungere a considerare che tutto questo, tutto quello in cui viviamo, tutto il NOSTRO MONDO (ecco perché ti ho parlato di altre galassie e sistemi, perché il nostro è questo qua) – materico ed etereo sia quindi ambivalente:

due facce della stessa sostanza meravigliosamente omogenea in cui il funzionamento delle cose avviene perché a un lato corrisponde l’altro.

E quindi quando avviene qualcosa sul piano della materia è perché sul piano della metafisica o energia o piano sottile è successo qualcosa per cui lo specchio riflette una immagine creata dalla sorgente.

L’intera galassia è nella nostra testa

LA GALASSIA È NELLA NOSTRA TESTA.

Questo video è narrato da Brian Cox, un attore. E dall’astrofisico Carl Sagan. Il regista è Richard Attemborough.

L’essere umano “interviene” soltanto alla fine. Traete voi le vostre conclusioni su quello che siamo veramente IN RELAZIONE AL TUTTO.

Hey, non sto dicendo che contiamo poco o niente.

In PRATICA (altrimenti mi si taccia di poca concretezza):

Il mio intento è stimolare una riflessione sul fatto che occorra ridimensionare le cose che si manifestano nella nostra mente.

Perché così facendo, interveniamo a livello mentale sul corso dei nostri pensieri, che è una cosa MOLTO concreta altrimenti si rimane nello stesso punto in cui si è sempre stati (come alcuni che conosco che si vantano di concretezza ma in realtà è il contrario..!!).

Perché la nostra mente genera i pensieri.

I pensieri generano le nostre parole e azioni.

Le nostre azioni generano i nostri comportamenti.

I nostri comportamenti generano le nostre abitudini.

Le nostre abitudini generano il nostro carattere.

Il nostro carattere genera il nostro destino.

Poi non ci si lamenti che è colpa degli altri.

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Leonardo Aldegheri
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