NON DARE MAI NULLA PER SCONTATO
#245
Si sa, Sebastiano nella motivazione è TOP e lo è anche quando racconta la leadership attraverso personaggi come Dave Grohl e quando si mette a stilare le analogie tra la musica rock e il mondo dell’impresa e del lavoro.
Allora succede che qualche mattina fa ero in auto ad accompagnare mio figlio tredicenne a scuola e per l’occorrenza si stava ascoltando un disco stellare, datato 1997: Days of the New, Yellow Album.

Per chi non lo conoscesse, il sound è quello del grunge ma con una nota di sensualità pazzesca anche cadenzata dalle chitarre acustiche e dalla voce caldissima del giovane cantante, Travis Meeks.
Diciamo che per quelli più rock della community ma anche non necessariamente solo per loro, quando si desidera creare un ambiente di candele e incensi ove le intenzioni col propri@ partner sono “belliche” e si sta per delineare una serata calda a suon di calici di vino
e tanto amore, potrebbe essere la musica GIUSTA.
Bene, ciò detto, racconto al mio tredicenne figliolo la storia di questi ragazzi della mia età: sì, perché Travis è del ’79 come me e nel 1997, anno dell’uscita del Yellow Album e del singolo Touch Peel and Stand, aveva soltanto 18 anni.
E le abilità musicali sopraffine dei compagni di band erano di persone soltanto adolescenti, proprio come me, solo che in più Travis aveva anche già avuto una figlia nel 1994, arrivata quindi che lui aveva 15 anni.
Musicisti, mi si dirà, quindi tutto normale. Boh. Può darsi.. No.
Una storia molto particolare. Appena ho avuto un attimo ho voluto ricercare informazioni su Google domandandomi: che fine avranno fatto questi? E il biondo Travis? Così talentuoso, in giro coi Metallica e la Scherzinger?
Così giovane a toccare il cielo con un dito?
E cosa c’è di strano in questo..? Le analogie “alla Seba” hanno ispirato le considerazioni che seguono

Ho scoperto che è tutta gente “normale“. Gli ex compagni di band sì, suonano, ma mi è parso di capire che quel guizzo di successo strepitoso si fosse “sfiammato” non più alimentato da.. da un certo “ordine delle cose“.
Cioè, a un certo punto le cose non sono più andate. Perché? Vizi, droga, decentramento, boh. Per mille motivi diversi che nemmeno conosco e francamente non voglio nemmeno sapere.
A chiunque può succedere che le cose a un certo punto non vadano più per il verso giusto, no? Ne sappiamo qualcosa nel 2020, corretto? E cosa vuol dire il verso giusto?
È qui che mi soffermo.
A 18 anni ti ritrovi ad avere il mondo in un pugno. Hai successo, hai tutto quello che chiunque potrebbe sognare e desiderare: sei stellare, e probabilmente ti credi eterno e che questo pure duri e sia eterno.
Io non so cosa possa essere successo per “interrompere questo flusso“. Ma sono andato a vedermi cosa stesse combinando Travis Meeks ai nostri giorni, il cantante grunge bello e dannato che a 18 anni toccava il cielo con un dito.

Ne sono emerse foto che a dir la verità ho fatto anche un po’ fatica a riconoscere. Foto anche della polizia, conseguenti a numerosi arresti.
Ammetto: ho avuto un moto di.. un guizzo. Ho mandato un messaggio a Sebastiano per trarne un insegnamento, non dico un beneficio ma almeno da rilevare qualcosa di possibilmente utile dall’esperienza di un’altra persona.
Credo che Travis si sia semplicemente andato a infilare in una spirale
in cui ha finito per mangiarsi da solo.
Ma a quante persone può succedere? La domanda è: come può capitare che si possa toccare il cielo con un dito e pensare che questo sia eterno e poi è possibile invece arrivare ad accartocciarsi?
Porto questo mio pensiero e ho chiesto a Sebastiano di poterlo postare nella community appositamente.
NON DARE MAI NULLA PER SCONTATO.
Soprattutto quando si pensa di essere alle stelle. O quando un DPCM ordina di chiudere bar e i ristoranti. Ora che si fa? E non sappiamo quanto durerà perché diciamocelo, il Covid abbiamo la speranza che se ne vada per la primavera (e c’è “solo” tutto l’inverno davanti) ma se durasse anni? Il piano B, c’è?
Beh, quel Travis mi ha portato a pensare che ogni giorno bisogna crearsi un piano B, esattamente come dice Sebastiano.

Che il talento pazzesco non basta proprio per niente se non è supportato da un costante allenamento quotidiano.
Che occorre avere degli obiettivi e perseguirli con umiltà e lungimiranza. E sapere che se quelli non li centri, hai l’alternativa cui piano piano stai lavorando in silenzio.
Lungi dal fare il professorino da parte mia, ovviamente: ascolto questo disco da 22 anni sempre in autunno dal 1998 e mi ha accompagnato in momenti molto belli della mia vita, motivo per cui ne sono grato.
È la prima volta, tuttavia, che mi domando “che fine hanno fatto“. Non so, forse per il momento che tutti noi conosciamo.
Ed è a 41 anni che ci arrivo: lavorare sapendo che di persone anche coetanee ma non solo come Travis ce ne sono diverse, che se vediamo che qualcuno dei nostri amici cade in quella spirale, di accorgercene e di aiutarli e di aiutare noi a tenere la barra dritta, augurandoci che il successo, quand’anche dovesse arrivare e lo auguro a tutti come lo auguro a me, di mantenere i nervi e piedi ben saldi.
<<<
Se l’articolo ti è piaciuto, CONDIVIDI e aiutami a divulgare.
Facciamo crescere QUESTO BLOG.
Sono un imprenditore che ha a cuore la responsabilità non solo d’impresa ma anche di quella legata al ruolo sociale dell’imprenditore.
Desidero un’impresa che sia strumento per migliorare le persone e il MONDO.
>>>
Leonardo Aldegheri
****
Se l’articolo ti è piaciuto continua a seguirmi su Facebook Leonardo Aldegheri + Instagram leonardoaldegheri
www.leonardoaldegheri.com