PRENDERE O LASCIARE
#273
Stiamo vivendo un momento storico che potremmo chiamare:
PRENDERE O LASCIARE.
Ecco una riflessione (lungi dall’avere la verità in tasca, per carità, la materia è complessissima), da produttori di libri.
Sembra ci suoni più o meno così ed è una catena di Sant’Antonio praticamente: “se vuoi quella cosa…
…queste sono le condizioni, altrimenti c’è subito qualcuno pronto a offrire di più per averla”. Ciò avviene trasversalmente in tutti i settori. Cioè chi compra da chi, si sente dire più o meno velatamente questo messaggio.
La causa? L’inversione dell’eccesso di offerta con un eccesso di domanda. Che se vogliamo però è più una conseguenza.. di altro.

Ovvero, tra “l’altro”, per la prima volta dal 2008 si assiste al buon vecchio paradigma in cui era la domanda a determinare i prezzi. Più domanda, prezzi più alti. Più offerta, prezzi più bassi.
Non c’è materia prima? Prezzi ancora più alti.
Quando l’offerta è in eccedenza come nel periodo 2008-2021, i prezzi si abbassano progressivamente.
Ora però.. è la domanda di qualsiasi cosa, libri compresi, a determinare una minore offerta, complice la minore reperibilità dei materiali che servono per.. fare le cose. Libri compresi.
La gente legge di più? Sì. Così tanto di più? Mmm, forse non così tanto di più. Di più rispetto a prima sicuramente ma non in senso assoluto o comunque non così tanto.
Come tutti gli operatori sia del nostro settore che di tutti – ma proprio tutti – quelli coinvolti nella crescente “penuria” nel reperimento delle materie prime, anche noi ci chiediamo:
– da cosa è causata (la penuria)?
– e poi.. chi se ne sta approfittando?
– ad es., dove sono finiti i container che non si trovano, su Marte?
E, dulcis in fundo, quanto durerà tutto questo?

Si tratta probabilmente di un effetto “rimbalzo” dopo anni di “braccino corto” un po’ su tutto, culminati col colpo di grazia dei vari lockdown dove la gente si è sentita letteralmente repressa, tenuta in gabbia. Molti hanno perso dei cari, c’è stato un rimescolamento di abitudini, un reset più o meno generale. E ora, qualsiasi cosa accada nel globo, nell’arco di qualche ora raggiunge TUTTI. Vedasi il blackout del mondo “Facebook” di lunedì scorso.
È tutto polarizzato. E la polarizzazione genera immediatezza.
Ora si assiste a una sorta di “ribellione” a un condizionamento che sta richiamando l’esatto opposto, sotto forma di isteria/euforia.
Perché? La gente vuole comprare. Ma la gente comprava anche prima. E soprattutto, la gente, le cosiddette “masse”, hanno la stessa capacità di spesa di prima o ora ne hanno di più?
Mah.. forse ne hanno anche di meno, in verità.
A voi la risposta..
Prendere o lasciare.
Battute a parte, noi come azienda produttrice di libri, ci stiamo adoperando al nostro meglio per assicurare un contenimento sia dei costi, sia delle tempistiche. Teniamo al Cliente, al nostro marchio e a fare bene il nostro lavoro.
Non durerà all’infinito questo momento e ci auguriamo di tornare alla normalità per il bene di tutti.
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Sono un imprenditore che ha a cuore la responsabilità non solo d’impresa ma anche di quella legata al ruolo sociale dell’imprenditore.
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Leonardo Aldegheri
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