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A COSA SERVE LEGGERE SE POI CI SI DIMENTICA?

Particolare sui titoli dei libri di una libreria

A COSA SERVE LEGGERE SE POI CI SI DIMENTICA?

#218

“Ho letto moltissimi libri, ma ho dimenticato la maggior parte di essi. Ma allora qual è lo scopo della lettura?”

Fu questa la domanda che un allievo una volta fece al suo Maestro. Il Maestro in quel momento non rispose.

Dopo qualche giorno, però, mentre lui e il giovane allievo se ne stavano seduti vicino ad un fiume, egli disse di avere sete e chiese al ragazzo di prendergli dell’acqua usando un vecchio setaccio tutto sporco che era lì in terra.

L’allievo trasalì, poiché sapeva che era una richiesta senza alcuna logica.

Tuttavia, non poteva contraddire il proprio Maestro e, preso il setaccio, iniziò a compiere questo assurdo compito.

Ogni volta che immergeva il setaccio nel fiume per tirarne su dell’acqua da portare al suo Maestro, non riusciva a fare nemmeno un passo verso di lui che già nel setaccio non ne rimaneva neanche una goccia.

Provò e riprovò decine di volte ma, per quanto cercasse di correre più veloce dalla riva fino al proprio Maestro, l’acqua continuava a passare in mezzo a tutti i fori del setaccio e si perdeva lungo il tragitto.

Stremato, si sedette accanto al Maestro e disse: “Non riesco a prendere l’acqua con quel setaccio. Perdonatemi Maestro, è impossibile e io ho fallito nel mio compito”.

“No – rispose il vecchio sorridendo – tu non hai fallito. Guarda il setaccio, adesso è come nuovo. L’acqua, filtrando dai suoi buchi lo ha ripulito”.

Quando leggi dei libri – continuò il vecchio Maestro – tu sei come il setaccio ed essi sono come l’acqua del fiume”.

“Non importa se non riesci a trattenere nella tua memoria tutta l’acqua che essi fanno scorrere in te, poiché i libri comunque, con le loro idee, le emozioni, i sentimenti, la conoscenza, la verità che vi troverai tra le pagine, puliranno la tua mente e il tuo spirito, e ti renderanno una persona migliore e rinnovata. Questo è lo scopo della lettura”.

Romanzi? Qualche volta. Saggistica: TANTA.

Grazie a Francesca Andreis per aver pubblicato su Facebook questo grandioso e interessante post (da Anna Rita Montinaro). Incredibilmente, il giorno prima di aver letto questo post, prima di riordinare la mia libreria e osservando un titolo in particolare, mi sono posto esattamente la stessa domanda.

QUAL È LO SCOPO DELLA LETTURA SE POI CI SI DIMENTICA?

Infatti, non ricordavo di aver letto quel libro e mi sono detto: “se manco mi ricordo di averlo letto, come posso pretendere di ricordare il suo contenuto?”.

Beh, la risposta a questa domanda è proprio qui sopra. Quando leggiamo operiamo un allargamento della nostra mente. Ci espandiamo. È fondamentalmente irrilevante ricordare i dettagli ma è fondamentale quello che rimane da quel viaggio.

Perché leggere un libro è un viaggio. E dai viaggi si torna sempre diversi rispetto a come eravamo al momento della partenza.

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RICORDANDO IL MAESTRO. E I MAESTRI

RICORDANDO IL MAESTRO. E I MAESTRI

Chiamavo Štěpán “il saggio”.

Mi ha insegnato a disegnare quando ero soltanto un bambino di otto anni.

Un onore! Benché io non sia illustratore.. ho la possibilità di ammirare opere illustrate tutti i giorni anche grazie a lui.

Al Maestro.

Finché la barca va, lasciala andare“.
Il suo motto.

Che in un certo senso ha molto a che vedere con il “surfare”, mentre con la propria opera si è concentrati a CREARE meraviglie (che il mondo sa apprezzare!).

Ci sono nato a cresciuto, era spesso a casa mia e in Azienda.
Eravamo spesso fuori a cena insieme, ero piccolo e mio padre mi ha sempre coinvolto con i Grandi.

In questa immagine storica, da sinistra: Susanne (moglie di Otakar), mia mamma, Otakar Bozejovsky von Rawenoff fondatore assieme a Štěpán della Bohem Press di Zurigo, mio padre Giorgio, Klaus Flugge di Andersen Press. Nomi, così per dire..

Un grande lui, mio padre, a farmi sentire grande tra i grandi.

Gli sarò eternamente grato di ciò.

Il 25 febbraio 1999 vivevo a Londra quando avevo appreso la notizia della scomparsa di Štěpán.

Un privilegio per me conoscerlo da.. sempre. Siamo in tanti a ricordare quanto fosse stato un grande amico e compagno di viaggio.

Come si sente ancora aleggiare il suo spirito.
Grazie per ispirare così tanto.

Štěpán è stata un figura mitica.

Beh, c’erano tempi in cui si tenevano delle feste e a un certo punto compariva una chitarra.

Chi lo ama.. lo fa ancora oggi! 🙂
Evviva..!!

Štěpán alla festa dei 20 anni delle Grafiche AZ

Lui intonava qualche nota e, allegro come era suo il modo tipico di fare e col suo “strano” accento, iniziava a intonare “finché la barca va, lasciala andare“..

Riecheggia ancora nelle orecchie quel senso di festa e di allegria nel fare ciò che si ama fare.

Sapete, non è così facile per noi dire quanto ci sentiamo partecipi della nascita e diffusione della cultura dell’albo illustrato in Italia, perché di fatto Štěpán è stato uno dei principali fautori, un protagonista assoluto in questo.

E noi, sì, ebbene, eravamo davvero compagni di viaggio. Strettissimi compagni e amici.

Insieme a tanti altri “miti”.

Oggi ne raccogliamo la preziosa eredità e facciamo del nostro meglio per portarla avanti ma va detto per totale onestà e riconoscenza che qui gli amici, in senso stretto, erano Štěpán, Giorgio Aldegheri, Franco Armano.. coloro i quali avevano iniziato a collaborare fianco a fianco nei primissimi anni Settanta.

A sinistra e in centro, Giorgio Aldegheri e Franco Armano: fondatori delle Grafiche AZ.
A destra Domenico Fasoli, divenuto poi responsabile dello stabilimento di Mondadori / Elcograf di Cles.

Abbiamo dedicato a Štěpán un approfondimento sul nostro nuovo sito, intervistando qualche mese fa il nostro altro grande e storico amico Leo Pizzol – Scuola Internazionale d’Illustrazione di Sàrmede – col quale abbiamo ripercorso alcuni tra i momenti speciali di quegli anni veramente belli dell’editoria illustrata.

Per chi ha piacere.
Ricordando il Maestro, scomparso il 25 febbraio 1999.

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